Tutti, soprattutto in questo periodo, abbiamo sentito parlare almeno una volta di “operatore virtuale“, o sigle come “MVNO“.

Magari invece avete sentito solo il nome commerciale degli stessi, come ad esempio CoopVoce, PosteMobile, HO, Fastweb Mobile e tanti altri ancora.


Ma realmente, cosa sono gli operatori cosiddetti “virtuali”?

Secondo Wikipedia:

Nelle telecomunicazioni un operatore virtuale di rete mobile, in inglese Mobile Virtual Network Operator, in sigla MVNO, è una società che fornisce servizi di telefonia mobile senza possedere alcuna licenza per il relativo spettro radio né necessariamente avere tutte le infrastrutture necessarie per fornire tali servizi utilizzando a tal scopo una parte dell’infrastruttura di un operatore mobile reale.

Detto in parole povere e semplici, un’operatore virtuale è un’azienda che fornisce i servizi di telefonia mobile senza possedere alcun infrastruttura di rete propria (come per esempio le antenne o i ponti radio) ed utilizzando quella dei principali operatori italiani.

Importante sottolineare che ad oggi, gli unici operatori ad operare nel settore delle telecomunicazioni italiano con reti ed infrastruttura propria sono: TIM, Vodafone e WindTre.

Di norma, nell’elenco dovrebbe essere presente anche Iliad, ma ad oggi esso non ha ancora una propria infrastruttura di rete, ed è operante nel campo delle comunicazioni grazie ad un’accordo di ran-sharing con la società WindTre, utilizzando le sue infrastrutture.


Le varie tipologie di MVNO in Italia

Gli operatori virtuali si dividono in tipologie, in base alla completezza di servizi che offre. In Italia (ma anche nel mondo) c’è ne sono di varie tipologie, con lievi differenze che intercorrono tra l’uno e l’altro. Noi adesso prendiamo conto solo di due di queste, ovvero le più importanti e famose: Il full MVNO e l’ESP MVNO.


Il Full MVNO

La più completa tipologia di operatore virtuale che esiste è Il full MVNO. Esso gestisce interamente il servizio offerto, possedendo le stesse piattaforme di un operatore principale, tranne l’accesso e il possesso dell’infrastruttura radio.

Come esempio di full MVNO in Italia abbiamo: Fastweb Mobile, Kena Mobile, Lyca Mobile e Poste Mobile.


L’ESP MVNO

L’ESP MVNO, rispetto al Full MVNO, possiede solo le infrastrutture per la fornitura dei servizi base radiomobili (chiamate, trasmissioni fax, dati) e quelle per commercializzare e vendere i propri prodotti e servizi.

Da sottolineare che un’ESP MVNO non può sostituire la rete di appoggio se non facendo cambiare tutte le SIM Card ai suoi clienti.

Questo modello è il più diffuso tra le varie tipologie in Italia. Come esempio di ESP MVNO in Italia abbiamo: CoopVoce, ERG Mobile, ho. mobile (per ora), Optima, Rabona Mobile e tanti altri.


Le quote di mercato degli operatori virtuali di rete mobile.

Gli operatori virtuali, secondo un’osservatorio AGCOM di settembre 2018, coprono l’8,3% di quota di mercato complessiva.

Le SIM attive complessive, riguardanti sempre gli MVNO risultano 8.565.600 (mentre se prendiamo conto solamente delle SIM “human” sono 8.496.600)

PosteMobile, ancora una volta, risulta leader nel mercato MVNO, seguono poi, in ordini di quota di mercato decrescente, Fastweb Mobile, Lyca Mobile e CoopVoce.

Insomma, quello degli MVNO è un mercato destinato sicuramente a salire nei prossimi anni, aumentando anche la concorrenza tra Operatori Principali di Rete Mobile e gli stessi virtuali.


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